L’oratorio d’estate non è solo Grest. Tra le numerose proposte che offre, emerge anche l’importanza rivestita dai campi estivi: occasione decisiva per educare e accompagnare nella crescita bambini e ragazzi. Il campo, soprattutto, vuole essere un’occasione per conoscersi, mettersi in gioco e provare a dire e scegliere per sé stessi una vita cristiana (una vita con Dio dentro), allora sarà qualcosa di più di una vacanza, sia per i ragazzi che per gli educatori.
Anche ODL (Oratori Diocesi Lombarde) ha predisposto due sussidi in formato digitale per organizzare i campi estivi dedicati ai preadolescenti e agli adolescenti. Il materiale sarà disponibile a breve. Per maggiori informazioni, CLICCA QUI.
Di seguito alcuni consigli pratici per un campo estivo dell’oratorio:
- Costruire un tempo “diverso”. Il tempo della vita di un adolescente è una dimensione molto soggettiva: a volte sembra loro di “non avere tempo” altre volte “non sanno cosa fare”. La presenza del telefono a portata di mano è un riempi-tempo che certamente non aiuta a gustare e cogliere il senso del tempo (vale anche per gli educatori!). Il tempo del campo è un tempo disteso. Non c’è bisogno di riempire ogni momento, ma è molto opportuno che le giornate siano cadenzate da alcuni appuntamenti fissi. Sarà un modo anche per cogliere che non esistono cose grandi e cose banali: ogni pezzo della vita, vissuto armonicamente, diventa grande. Gli spazi della giornata dedicati alla preghiera e alla rilettura di quanto vissuto saranno valorizzati, vissuti in uno spazio adeguato, con la disponibilità di ascoltare quanto emerge dal vissuto dei ragazzi.
- Stare con stile “fraterno”. Il campo prevede uno stare insieme impegnativo. Abitudini molto diverse si incontrano intensamente per pochi giorni. Non è per nulla facile, anzi, questa dinamica è quella che più frequentemente genera conflitti. È opportuno darsi alcune regole (che potranno apparire rigide) fin da subito (uso dei telefoni, modalità e orari della sveglia e della notte). Si faticherà i primi giorni, ma ben presto tutti ne godranno. È utile avere piccoli turni di servizio (se necessari) a gruppi (servire ai tavoli, sparecchiare, sistemare le camere). Quando il gruppo accoglie le regole (che andranno dichiarate prima della partenza, anche con i genitori) lo stare insieme diventa molto più sereno ed aumentano gli spazi di fraternità e di confidenza.
- Un’attenzione “vocazionale”. Lo sguardo dell’educatore è volto agli spazi di bene che si intuiscono nelle vite dei ragazzi. Al campo si medicano le fragilità che emergono (paure, bisogno di sentirsi accettati…) e, ancor di più, si intravedono e incentivano i ragazzi a coltivare le proprie qualità per il bene di tutti. Al campo estivo una parola buona dell’educatore può essere la leva per alcune scelte di impegno e di servizio da vivere oltre il campo (non necessariamente in oratorio) che arricchiranno la vita di un adolescente.
Il numero 17 de “Il Gabbiano”, la rivista di Pastorale Giovanile Vocazionale della Diocesi di Brescia dedica un’intera monografia al tema dei campi estivi dell’oratorio.