VEGLIA DELLE PALME 2025
PER UN ESAME DI COSCIENZA
In vista della riconciliazione sacramentale
Alcune indicazioni
Prima della riconciliazione sacramentale è utile un momento di raccoglimento che permetta di accostarsi alla Confessione con consapevolezza.
La traccia di seguito vuole essere un aiuto (che può esserti utile anche in altri momenti) per una rilettura dei tuoi ultimi mesi.
- Cerca uno spazio e un tempo di silenzio
- Fai il segno della croce e recita un Gloria
- Leggi la Parola di Dio proposta
- Accogli le sollecitazioni dell’esame di coscienza, per prepararti alla Confessione (non serve rispondere dettagliatamente a tutte, piuttosto è utile accogliere e riflettere su quelle che toccano nel profondo)
- È il tempo della riconciliazione!
Accogliamo la Parola (dalla lettera ai Romani – 5, 8-11)
Dio dimostra il suo amore verso di noi nel fatto che,
mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi.
A maggior ragione ora, giustificati nel suo sangue, saremo salvati dall’ira per mezzo di lui.
Se infatti, quand’eravamo nemici,
siamo stati riconciliati con Dio per mezzo della morte del Figlio suo,
molto più, ora che siamo riconciliati, saremo salvati mediante la sua vita.
Non solo, ma ci gloriamo pure in Dio,
per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo,
grazie al quale ora abbiamo ricevuto la riconciliazione. […]
DAVANTI AL PADRE E AL FIGLIO
- Mi sono mai accorto, in questi ultimi tempi, che il Padre mi ama?
- Mi sono fermato a riflettere sulla mia vita davanti a Lui? Mi sono fermato a «parlare con il Padre»?
- Mi sono messo in posizione di ascolto della sua parola su di me?
- Il mio «dio» è un ideale, un’invocazione, qualcosa che ci deve pur essere? Oppure provo a vivere con Lui una relazione personale?
- Ho cercato di incontrare Gesù:
- nella lettura del Vangelo: «tu solo hai parole di vita…»;
- nell’Eucaristia: «questo è il mio Corpo…»;
- nei fratelli: «tutto quello che farete a…»;
- nell’esperienza della comunità credente: «dove due o tre…».
- Ho cercato di crescere, in questo tempo, nella conoscenza di Gesù?
- Sto facendo esperienza della misericordia di Dio, che sempre mi accoglie, sempre mi ama, sempre attende la mia riconciliazione con Lui?
NELLA CHIESA
- Ho sentito la Chiesa come mia famiglia: mi sono fatto membro attivo nel servizio, ho pregato per la mia comunità e per la Chiesa tutta?
- Ho partecipato all’Eucaristia domenicale?
- Ho preso seriamente in considerazione la possibilità di effettuare un servizio dentro la mia comunità cristiana? Lo svolgo con passione?
LA MIA PERSONALITÁ E LA MIA VOCAZIONE
- Ho considerato quale sia la mia vocazione davanti a Dio?
- Mi sono impegnato per liberarmi: dalle mode, dai like, da «ciò che dice la gente»; dal timore di sentirmi minoranza; dal nervosismo, dal continuo richiamo del telefono, dal desiderio smodato del denaro, dal volermi imporre sugli altri, da eventuali dipendenze?
- Ho preso precisa conoscenza dei miei difetti fondamentali? Ho tentato di individuare quali aspetti mi condizionano: timidezza, timore di essere aggredito, complesso di inferiorità, orgoglio, ansia, difetti evidenti, sguardo degli altri? Ho cercato di superare questi condizionamenti?
- Ho cercato un presbitero, un religioso o una persona adulta dalla quale farmi accompagnare?
- Sono cresciuto in continuità? Ho considerato il tempo come dono del Padre utilizzandolo senza ansie ma nemmeno con leggerezza, programmando la giornata, senza “buttare via il tempo” e cercando la sera una revisione di quanto vissuto?
- Mi sono impegnato nella fedeltà agli impegni assunti?
- Ho considerato o atteso la persona da amare per sempre, non come una mia conquista ma come dono di Dio per realizzare insieme il suo piano d’amore?
- Ho considerato la mia sessualità e la mia affettività, non come qualcosa da soddisfare, ma come una forza viva da educare pazientemente, al servizio dell’amore?
- Se ho un rapporto affettivo serio:
- tento di realizzare una profonda sincerità? custodisco la fedeltà?
- sono attenta / attento a non chiudermi sempre e solo con lei (lui)?
- ci troviamo insieme davanti al Signore? Prego per lei/per lui?
- ci impegniamo per la graduale costruzione di un fidanzamento e di una famiglia cristiani fino in fondo?
- gli altri si trovano a loro agio quando sono con noi?
- riconosco che amarsi significa “non vuol tanto dire guardarsi l’un l’altro ma piuttosto guardare insieme verso gli altri”?
- Ho cercato di cogliere nella mia professione attuale (studio, lavoro) non solo la soddisfazione economica (di oggi e domani), ma anche il mio servizio ai fratelli?
- Ho tentato di portare la mia testimonianza di credente nel mio ambiente di studio o di lavoro?
- Se sono costretto ad un lavoro o a uno studio per il quale non sento passione né capisco il valore, tento di trovare nel tempo libero un più adeguato spazio per il servizio?
«AMA IL PROSSIMO TUO»
- Sono cosciente che amare nella logica del Vangelo non significa solo sperimentare alcuni sentimenti, emozioni, desiderare l’altro per sé e fare delle cose per gli altri, senza loro collaborazione. Ma piuttosto: fare spazio per l’altro, cercare l’altro, ascoltare, condividere con l’altro, aiutare l’altro a svilupparsi, servire umilmente, aprirsi all’altro ed aiutarlo ad aprirsi, far conoscere il Padre?
- Assumo nella mia famiglia il tentativo di costruire dialogo?
- Ho perdonato? Ho invidiato? Ho portato gelosia? Sono stato onesto? Ho creduto nell’altro? Ho condiviso l’altrui gioia, dolore? Ho cercato o evitato il modo di rendermi utile? Ho prestato volentieri? Ho amato i nemici?
- Ho coltivato l’amicizia aperta, l’ospitalità, l’invito a casa, la conversazione profonda?
- Ho visto anche nei miei piccoli impegni di servizio, un’azione a servizio del Suo Regno?