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aggiornato il 13 Giugno 2025

Grest, oratorio e licenze musicali

La complessa procedura per un corretto pagamento dei diritti musicali

Non di rado nell’attività degli oratori ed, in particolare, in quella dei Grest viene fatto utilizzo di musica riprodotta (su e con qualsiasi dispositivo). La normativa italiana in materia (in continua evoluzione) dal 2017 ha consentito alla liberalizzazione della gestione dei diritti d’autore (non più solo la SIAE!), liberalizzazione che – in questo caso – ha acuito la già complessa procedura per un corretto pagamento dei “diritti connessi”.

Il quadro per una opportuna gestione della musica (e per evitare di incorrere in multe spesso salate) è articolato.

La tutela degli autori ed editori è garantita da due società: se durante l’attività ordinaria o i Grest verranno utilizzate musiche è necessario stipulare con entrambe le società – qui trovate gli accordi stipulati da entrambi con la CEI per il 2025 – sulla base del numero di abitanti per parrocchia:

Ad ulteriore integrazione si ricorda la necessità di corrispondere anche ai fonografici parte dei diritti connessi. Fonografici, che a loro volta, sono rappresentati da SCF e, analogamente da Nuova IMAE (Nuovo Istituto Mutualistico Artisti Interpreti Esecutori).

Quanto dovuto a SCF e Nuova IMAE potrà essere corrisposto direttamente alla SIAE, che ha mandato di riscossione.

E’ opportuno ricordare che il mancato pagamento dei diritti di autore sia a SIAE che agli altri organismi di gestione comporta l’irrogazione di sanzioni amministrative, possibili soprattutto durante i periodi del Grest, di spettacoli pubblici di cui viene data diffusione attraverso stampa e web, etc.

La disamina completa della normativa, predisposta dall’Ufficio per i Problemi Giuridici della CEI, si può trovare QUI.


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