Parole Sante Ho da dirti qualcosa (Lc 7,40)

Le parole hanno molte vie. Le parole spiegano, narrano, riempiono, volano, alcune restano. Alcune parole sono così grandi che cambiano le vite. Sono le parole “sante”, cioè le parole che sanno dire il divino.

Dio parla fin dall’inizio. La storia inizia con la sua Parola, che crea il mondo, chiama alla vita. “Ho da dirti qualcosa”, dice Gesù a Simone come ad ognuno di noi. Con Gesù – Parola del Padre – siamo chiamati, iniziati, educati, convertiti, salvati e animati.

Nell’anno pastorale che stiamo per iniziare il Vescovo Pierantonio ci invita a concretizzare il nostro rapporto con la Parola di Dio. Ci insegna un metodo per una “lettura spirituale condivisa” della Parola.

Durante l’anno pastorale saranno molte le sfide che accompagneranno la vita dei nostri oratori: il percorso di rivisitazione del modello di ICFR, il percorso di avvicinamento alla GMG e la sfida che riguarda l’organizzazione futura dei nostri oratori, con una rinnovata attenzione alla ministerialità laicale, soprattutto per quanto riguarda le Guide dell’Oratorio, la dimensione educativa e la presenza dei catechisti.

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E' la parola che apre alla crescita, alla conversione, al cambiamento, alla felicità.

Gesù chiama personalmente. Gesù non esorta in modo generico, non invita “chi se la sente”. Simone, “ho da dirti qualcosa”, “Zaccheo, scendi subito”, “Lazzaro, vieni fuori!”. Lo stile di Gesù è quello della chiamata personale, delle parole dette o sussurrate, vigorose o consolanti, che parlano proprio al cuore di ognuno. La parola giusta, la parola che serviva, la parola – a volte, come nel caso del giovane ricco – che non avremmo voluto sentire: ma è la parola che apre alla crescita, alla conversione, al cambiamento, alla felicità. Da educatori non abbiamo certo le parole di Gesù ma possiamo almeno provare il suo stile. Certo, a volte sarà necessario mettere tutti davanti alla consapevolezza dell’essere parte di una comunità, di un gruppo, di una team di servizio.

 

Il brano del Vangelo che ci accompagna: Lc 7,36-50

I punti di attenzione:

  • Le “Assemblee Macrozonali di presbiteri e catechisti” nel percorso di “Rivisitazione del Modello ICFR”, fase di Ascolto e Confronto;
  • Il lancio del Percorso “Verso la GMG” di Lisbona (agosto 2023). L’appuntamento di Cristo Re, per le Agorà e per i giovani che iniziano il cammino di avvicinamento alla GMG;
  • Il corso per educatori di Adolescenti e Preadolescenti, quest’anno dedicato al tema della Parola di Dio.

Ci sono parole che stanno all’inizio delle storie.

Ci sono parole che stanno all’inizio delle storie. Sono i “sì” detti e provocati, gli inviti fatti, ma anche il frutto della capacità di esporsi e rischiare insieme per costruire qualcosa di grande. Ci sono parole che creano anche inquietudine, timore e hanno bisogno di essere accompagnate: da attenzione, fiducia, sostegno. “Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio”, dice l’angelo a Maria all’inizio della storia della nuova alleanza tra Dio e gli uomini.
Nel periodo di avvento vivremo ulteriori passaggi di confronto relativi al percorso di rivisitazione del “modello” di ICFR. L’attenzione della nostra chiesa e degli oratori sarà concentrata anche sul “come iniziare” bambini e ragazzi alla vita e alla fede cristiana.

 

Il brano del Vangelo che ci accompagna: Lc 1,26-38

I punti di attenzione:

  • Il cammino di avvicinamento alla GMG;
  • La preparazione al Natale con lo Starlight a Milano per gli adolescenti e i sussidi per bambini e ragazzi;
  • Gli Esercizi Spirituali per Giovani a cura del Seminario diocesano.

 

Accanto alle parole c'è la proposta della sequela.

Gli anni della pandemia, non del tutto superati, hanno reso ancora più evidenti i bisogni educativi di preadolescenti, adolescenti e famiglie. Il modello dell’oratorio si fonda su dinamiche educative spesso implicite, ma pensate nella logica dell’animazione, della sensibilizzazione alla vita, dell’apertura all’altro, dello stile di fraternità. Sono dinamiche fondate prima che sulla “enunciazione”, sul modo di stare insieme in oratorio: uno stile che vuole essere quello di Gesù, che di fronte alle persone che incontrava sapeva dire parola che “scuotevano” la vita e che toccavano nel profondo. E accanto a queste “parole che educano”, proprio come quelle che dedica a Zaccheo, c’è la proposta della sua sequela: gesti, attenzioni, eventi da vivere con Lui. Così nella settimana educativa dell’oratorio potremo rileggere le azioni e gli stili della vita delle nostre strutture educative e proporre nuove “parole per educare”.

 

Il brano del Vangelo che ci accompagna: Lc 19,1-10

I punti di attenzione:

  • Spunti ed esperienze di riflessione nel mese della Pace;
  • Temi e occasioni di confronto in vista della Settimana Educativa: quale futuro per i nostri oratori? Quali luoghi per la progettazione pastorale nelle UP?;
  • La proposta di organizzare l’evento Start Up in 6 luoghi diversi della Diocesi, per provare a progettare con i ragazzi a livello locale;
  • Il cammino delle Guide dell’oratorio e il loro mandato, segno di una rinnovata e impegnata ministerialità laicale.

Parole esigenti, a volte anche dure.

Il tempo di Quaresima – in particolare nell’anno A che stiamo vivendo - ci pone di fronte al recupero della sorgente del nostro essere cristiani, il Battesimo. Le Parole che ascoltiamo sono parole che invitano ad una continua “conversione”. “Il Regno è vicino, convertitevi!”. Sono parole esigenti, a volte anche dure… Possibili solo da parte di chi – con la propria vita – mostra che quella strada esigente è una strada che si può percorrere e che punta a mete sempre più alte.
Gesù, nella notte del Getsemani, sale con tre suoi apostoli a pregare. Ma persino Pietro, la roccia, non ce la fa ad accompagnare il Signore Gesù e si sente rimproverare: "Così, non siete stati capaci di vegliare con me una sola ora? Vegliate e pregate”. Il tempo di Quaresima ci chiede innanzitutto di mettere da parte alibi e scuse, per prendere in mano la povertà della nostra vita e affidarla al Salvatore.

 

Il brano del Vangelo che ci accompagna: Mt 26,36-41

I punti di attenzione:

  • La connotazione missionaria del Tempo di Quaresima;
  • Attenzione alla formazione dei catechisti: la prima occasione di un ritiro diocesano residenziale accanto alle opportunità offerte a livello locale;
  • L’occasione del “Sai Fischiare?” per gli animatori di oratorio più motivati;
  • La Veglia delle Palme: il momento nel quale il Vescovo parla ai giovani bresciani.

Parole che invitano ad una vita piena.

Il tempo pasquale si caratterizza per gli inviti di Gesù ad una vita “piena”, “da risorti”, ad una vita che ha superato la paura della morte e ora è pronta per le sfide del mondo. Così è l’invito che l’Angelo rivolge alle donne di fronte alla tomba vuota di Gesù: “Voi non abbiate paura! So che cercate Gesù, il crocifisso. Non è qui. È risorto, infatti, come aveva detto”.
Negli oratori bresciani, da molti anni, il tempo pasquale si caratterizza per la presenza di molte occasioni di progettazione, animazione e preghiera: inizia la parte più strettamente formativa e organizzativa della preparazione dell’estate che quest’anno vedrà anche il cammino previo rispetto all’esperienza della GMG a Lisbona, prima Giornata Mondiale della Gioventù europea, dopo quella di Cracovia 2016.

 

Il brano del Vangelo che ci accompagna: Mt 28,1-18

I punti di attenzione:

  • La preparazione del Grest e delle esperienze estive;
  • Il Pellegrinaggio ad Assisi con i preadolescenti;
  • Il mese di Maggio e la sua connotazione mariana;
  • La Scuola di Preghiera – secondo passo;
  • Corso Coordinatori Grest.

Parole che invitano ad uscire.

Arriva l’estate, tempo dell’animazione per eccellenza, tempo nel quale – spesso – anche chi sembrava “sepolto” nelle proprie stanze, nelle cose da fare, travolto dagli impegni, trova la voglia e il desiderio di mettersi in gioco al servizio degli altri. Quel “Lazzaro, vieni fuori!” che Gesù rivolge al proprio amico morto da pochi giorni, sembra un invito a molti dei nostri adolescenti: Andrea, Livia, Claudia, Marco: venite fuori! Uscite, venite a dare una mano in oratorio, scoprirete che fare qualcosa per gli altri è il modo migliore per conoscere se stessi e costruire una comunità, un paese, un mondo migliore.

 

Il brano del Vangelo che ci accompagna: Gv 11,32-46

I punti di attenzione:

  • Inizio del Grest e delle attività estive;
  • La preparazione e l’esperienza della Giornata Mondiale della Gioventù e le esperienze di impegno caritativo e missionario dei giovani;
  • Estate tempo “vocazionale” per eccellenza.
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