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aggiornato il 24 Gennaio 2023

Giovani e Vescovi

Un dialogo sinodale che porta frutto

Prosegue il cammino

“Giovani e Vescovi” è un processo avviato tre anni fa, originariamente legato alle tappe di avvicinamento alla GMG di Lisbona che si sarebbe dovuta celebrare nel 2022 e come occasione di rilettura e concretizzazione dell’Esortazione Apostolica post-sinodale “Christus Vivit”. Quanto accaduto negli ultimi due anni (pandemia, avvio del cammino sinodale universale prima e nazionale poi…) ha riscritto le modalità e le prospettive di questo dialogo: siamo passati dall’idea di un singolo evento (che si è svolto sabato 6 novembre 2021 in Duomo a Milano) ad un cammino regionale e – a breve – territoriale; e allo stesso tempo, dalle aspettative di ascolto reciproco alla realizzazione di discernimento condiviso.

La conclusione ufficiale della fase regionale del processo è avvenuta sabato 10 dicembre 2022 in occasione del convengo che si è tenuto a Sotto il Monte Giovanni XXIII (BG). In questa occasione don Paolo Carrara, alla luce della sintesi dei lavori, ha presentato una riflessione teologico-pastorale.

La costante che da sempre ha permeato questa iniziativa è stato il desiderio da parte dei Vescovi di Lombardia di dialogare con i giovani attorno ad alcune dimensioni fondamentali della vita, quali: vocazione e lavoro, riti, affetti, ecologia e intercultura, non esclusivamente in chiave antropologia ed esistenziale ma in riferimento alla propria fede.

Si apre ora una fase di cammino territoriale, che si inserisce nel solco del progetto di “pastorale giovanile vocazionale” Futuro Prossimo nel quale il Vescovo proponeva di costituire delle Agorà, luoghi a favore dei giovani in cui da un lato coltivarne la formazione spirituale e dall’altro elaborare progetti e promuovere iniziative. I cinque sentieri proposti dal percorso di “Giovani e Vescovi”, qui di seguito declinati, possono essere occasioni per incontri di approfondimento tanto per le Agorà e per i gruppi giovanili, quanto per il cammino di avvicinamento alla Giornata Mondiale della Gioventù di Lisbona.


I cinque sentieri tracciati dal percorso Giovani e Vescovi:

1. VOCAZIONE E LAVORO

La vita come un appello che chiama in causa la libertà e le energie di bene di chi viene al mondo e cresce nella consapevolezza di essere non un qualcosa, ma un qualcuno, un portatore di senso e di originalità, oltre che di fatica e di incertezza. Oggi la ricerca della propria “vocazione”, del proprio “posto” nella vita, si confronta con domande che spesso spiazzano: a quali modelli di vita ispirarsi? Come raggiungere la propria autonomia personale, affettiva, economica, e come esercitare una libertà autentica?

2. RITI

I riti sono più diffusi di quanto si avverta: riti di passaggio, riti di gruppo, riti liturgici… L’essere umano in ogni epoca e in ogni cultura ha generato simboli con cui esprimere se stesso, la propria visione del mondo, il rapporto con la vita, la morte, le stagioni dell’esistenza, le domande, le paure e le speranze… La fede cristiana è nel suo nucleo celebrazione di un evento di libertà e riconciliazione: la vita e la Pasqua di Gesù che per i credenti non è solo un episodio di una storia lontana, ma si fa presente in gesti e parole che toccano l’“oggi” della vita. Che valore hanno dei riti per i giovani e che rapporto hanno con il tempo della festa?

3. AFFETTI, VITA E DONO DI SÉ

Gli affetti costituiscono una dimensione centrale della vita di ognuno ed un cantiere vastissimo, legato a doppio filo con gli sviluppi della cultura, soprattutto giovanile. È necessario confrontarsi sul dono di sé come misura alta degli affetti e sulla sfida della generatività: come queste due declinazioni esigenti della vita affettiva trovano casa nei vissuti giovanili? Quanto nella vita di un giovane c’è spazio per progetti di questo tipo: impegnarsi in relazioni stabili, desiderare figli, immaginarsi madri e padri, scegliere di servire la vita…?

4. ECOLOGIA

Tutti riconoscono l’urgenza di porre a tema la custodia di quella che Francesco chiama la casa comune. Questa casa, il mondo globale, purtroppo brucia sempre di più e pone serie ipoteche su quel futuro verso cui i giovani sono protesi con maggiore enfasi. Come viene percepita la sfida ecologica? Quanto i giovani vogliono e come possono essere protagonisti attivi di una nuova cultura, capace di incidere sulle scelte politiche e generare nuovi modelli sociali ed economici?

5. INTERCULTURA

La globalizzazione è ormai una realtà pervasiva, lo ha dimostrato in tutta la sua drammaticità anche la pandemia da Covid-19. Le società, anche quella italiana, sono sempre più multiculturali e soprattutto i giovani, più orientati ad esperienze di scambio, incontro e formazione anche all’estero, abitano contesti più fluidi e aperti. L’incontro tra identità culturali diverse può generare anche conflitti e mettere in discussione lo sguardo con cui si vede l’altro: come le appartenenze possono non diventare pregiudizi? Come una società può crescere nel rispetto e nell’integrazione di culture differenti?

ALLEGATI
P. Carrara - Riflessione teologico-pastorale
[Allegato in formato ]

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