L’atto di educare non è mai neutrale.
L’educazione, infatti, richiede in sé stessa di incarnare valori che ispirino e orientino il cammino degli educatori e di coloro che da essi sono educati. Anche i modelli e le metodologie educative si concretizzano a partire da una precisa gamma valoriale piuttosto che da un’altra.
Ampliando il discorso possiamo sostenere che i valori derivano sempre da una precisa visione di uomo. L’educazione, quindi, ha in sé un dinamismo che trae origine da una base specifica (antropologica, filosofica, teologica) e orienta ad una direzione chiara. Si tratta di processi in cui ciascuno di noi è inserito e di cui, forse, non sempre è consapevole.
È importante conoscere a partire da che cosa educhiamo e a cosa educhiamo coloro che educhiamo attraverso i nostri gesti e le nostre parole.
Il tema del cammino del Grest 2024 sembra sintetizzare bene questa idea.
L’educazione, come un cammino, si dispiega da un punto ad un altro: ha inizio da una lettura realistica della vita e si compie nel delineare un orizzonte diverso da quel che già c’è, così com’è. Tra un punto e l’altro si giocano la potenza e la forza dell’educazione che sta nella possibilità di cambiamento che è offerta.
Un’azione educativa che non pro-voca (cioè non invita a) una trasformazione in coloro che sono interessati e coinvolti da questo processo, non può essere definita tale. O l’educazione fa’ camminare e spinge a muovere passi decisi per crescere in libertà e responsabilità o, semplicemente, non è.
Ecco perché per educare serve uno stile e – anche se oggi è faticoso doverlo ammettere – servono regole: serve educare una coscienza.
Anche in oratorio, anche al Grest abbiamo bisogno di uno stile, di regole chiare che si declinano in attenzioni da riservare soprattutto ai più piccoli: dicono della dignità di ciascuno, educano ad una particolare visione della vita: quella che parte dai gesti e dalle parole di Gesù.
PUOI ACQUISTARE I MANIFESTI “ORATORIO: CHE STILE!” CLICCANDO QUI.
Di seguito e sui canali social (Facebook e Instagram) del Centro Oratori Bresciani, trovi la versione digitale della campagna per la tutela minori “Oratorio: che stile!”.